I primi nazisti-eugenisti furono i popoli ricchi borghesi dei paesi del Nord Europa come Svezia , Norvegia , Finlandia , Dannimarca i quali anticiparono il sanguinario Adolf Hitler e i suoi campi di sterminio degli individui deboli , malati mentali , disabili , poveri…leggere cosa facevano gia prima del nazismo hitleriano nei cosi detti ” paesi democratici liberali del Nord Europa …”



Europa del nord, la storia nascosta dell’eugenetica
Le origini dell’eugenetica in Europa
Nell’Europa degli anni venti, appena concluso il primo conflitto mondiale, si respirava un’aria di cambiamento. La nuova idea di società diffusa in Occidente era caratterizzata dal desiderio di evitare che episodi di violenza e di conflitto, come quello scoppiato nel 1914, si potessero verificare nuovamente.
Sogno di questa nuova società era la realizzazione di una collettività migliore, moralmente e geneticamente più pura. Sulla scia di quest’ideologia, è nel Novecento che le teorie eugenetiche, intese come metodi e discipline volte al miglioramento della specie umana, attecchirono maggiormente in Europa.
Il risultato più noto dell’incontro tra eugenetica e politica è quello verificatosi nella Germania di Hitler. L’ ”operazione T4”, iniziata nel 1939, fu la prima tappa dello sterminio biologico-razziale operato dal nazismo. Essa portò all’ eliminazione per eutanasia di migliaia di persone, perlopiù disabili e malati mentali, in quanto considerati impuri e indegni di vivere.
Il progetto di “igienizzazione della razza” avviato in Germania raggiunse il suo apice con l’applicazione della “Soluzione finale”. Quest’ultima portò alla realizzazione dei campi di concentramento: vere e proprie fabbriche della morte, in cui attraverso un processo meccanizzato e standardizzato, milioni di ebrei, zingari, slavi, omosessuali e oppositori politici furono rinchiusi e brutalmente assassinati.

L’eugenetica Nord-Europea
Le soluzioni igieniste però non furono una prerogativa della sola Germania nazista. Le politiche di molti altri paesi d’Europa auspicavano a un rimodellamento biologico e sociale della società. Tra questi, spiccavano Svezia, Norvegia e Danimarca.
Considerato l’attuale livello di benessere e democrazia registrato in questi paesi, sempre citati come modello di rettitudine esemplare, non è altrettanto noto che fu proprio la Svezia a creare nel 1921 il primo Istituto di Biologia Razziale, nella città universitaria di Uppsala. Ed è sempre in Svezia che nel 1935 venne approvato un programma di sterilizzazione forzata, volto ad eliminare gli “individui più deboli”.
Si trattava di soggetti economicamente più fragili, che abitavano ai margini delle città: prostitute, disabili, minoranze etniche, mendicanti. Risultato di tali politiche fu la sterilizzazione di 60.000 persone, il 95% delle quali erano donne. Le stesse politiche di selezione artificiale furono condotte in Norvegia, in cui si contano circa 40.000 casi. In Danimarca, sono stati dichiarati oltre 11.000 casi.
Quest’ultima rappresenta un esempio particolare. Nel 1923 infatti, il medico danese Christian Keller convinse il governo ad aprire un istituto per la “redenzione” di ragazze considerate moralmente instabili. Questo riformatorio sorse sull’isola di Sprogø, a poche ore di distanza da Copenaghen.
Le ragazze venivano internate per diversi motivi: o perché troppo mascoline, o perché reputate troppo disinibite, quindi moralmente indegne. Lo scopo della struttura era quello di neutralizzare tali soggetti, sottoponendole ad un lavaggio del cervello e a programmi di sterilizzazione forzata.

Le motivazioni
L’obiettivo era quello di evitare che queste donne potessero rigenerarsi, introducendo nella società scandinava altri soggetti geneticamente e moralmente deviati. Una volta internate, le ragazze perdevano qualsiasi diritto ed erano costantemente vessate da forme di violenza fisica e psicologica, esercitata dallo stesso personale sanitario.
La struttura di Sprogø rimase aperta dal 1923 al 1961. Nei suoi trentotto anni di attività, furono internate più di 500 donne, alle quali fu negato il diritto di diventare madri. Il film “Paziente 64” (2018), basato sull’omonimo romanzo di Jussi Henry Adler-Olsen, denuncia in chiave romanzata la brutalità degli avvenimenti di Sprogø.
Alla base di queste teorie vi era una spiegazione derivante dal “determinismo biologico”, cioè la corrente di pensiero che attribuisce un’origine biologica, quindi ereditabile, alle differenze sociali. Tra i principi eugenetici della Germania nazista rispetto a quelli dei Paesi Scandinavi vi è però un’importante differenza. Il nazismo tedesco voleva creare una società completamente “ariana”, perché quello era considerato l’esempio massimo di perfezione del genere umano. L’eliminazione degli ebrei e delle altre minoranze, considerate indegne di vivere, avrebbe dunque elevato la razza umana ad un livello superiore.
Alla radice dei casi di Svezia, Norvegia e Danimarca invece, si trova una spiegazione di carattere principalmente economico. L’etica calvinista e puritana, diffusa nel Nord Europa, portava a vedere il “povero” come un lavativo inetto, colpevole della sua stessa condizione di povertà.
L’eliminazione quindi di quei soggetti reietti, che non contribuivano in alcun modo al benessere economico collettivo, faceva parte di un disegno strategico che avrebbe reso lo stato più ricco e in grado di costruire un sistema di benessere basato sul merito.
Queste motivazioni hanno per anni giustificato la crudeltà dell’ingegno umano, portandolo a disumanizzare la morte e ad inseguire un’insensata idea di purificazione della razza. Le sterilizzazioni forzate sono un esempio del desiderio di onnipotenza dell’uomo che, come un dio, si arrogava il diritto di scegliere chi fosse degno di vivere e chi no.
Il fatto che si parli così poco degli esperimenti di eugenetica avvenuti in Europa è forse il sintomo di una civiltà, imbarazzata, che vuole nascondere i lati oscuri del proprio passato. Conoscere è però il primo passo per non ripetere, ma di fronte a fatti di cronaca come questi riecheggiano le parole dello scrittore inglese William Golding: “L’uomo produce il male come le api il miele”.
ANCHE PER QUESTI FATTI STORICI CRIMINALI GRAVISSIMI PER IL BENESSERE E LA VITA DELL’ INTERA UMANITA , I PAESI NAZISTI DEL NORD EUROPA COME SVEZIA , NORVEGIA , FINLANDIA , DANIMARCA , LITUANIA , ESTONIA , GERMANIA ECT…DEVONO ESSERE LETTERALMENTE ANNIENTATI E POLVERIZZATI DA POTENTISSIME BOMBE TERMONUCLEARI SENZA ALCUNA PIETA. BISOGNA DENAZIFICARE TUTTA L’ EUROPA NON SOLO LA PUZZOLENTE UKRAINE DEL PORCO EBREO-NAZISTA ZELENSKY !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!