• March 25, 2023
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10 Ott 2022 Finalmente la grandiosa pioggia di missili sull’Ukraine nazifascista , cioe’ quelle carogne nere e puzzolenti che per 8 anni hanno torturato e ammazzato oltre 60.000 cittadini civili russi del DONBASS.

Vladimir Putin ha detto : “con le sue azioni, il regime nazifascista di Kiev si è messo allo stesso livello delle formazioni terroristiche internazionali. È semplicemente impossibile lasciare senza risposta crimini contro l’umanita di come quelli compiuti dai nazifascisti di Kiev . Questa mattina, su suggerimento del Ministero della Difesa e secondo il piano dello Stato Maggiore russo, è stata lanciata un’imponente offensiva militare aerea, marittima e terrestre con armi ad alta precisione a lungo raggio contro le strutture energetiche, di comando militare e di comunicazione dell’Ucraina. Se i tentativi di compiere atti terroristici sul nostro territorio continueranno – ha ribadito Putin – le risposte militari della Russia saranno durissime e proporzionate al livello delle minacce poste conto la Federazione Russa”.

Queste sono le parole con cui Putin, oggi, ha commentato la risposta della Russia alla serie di provocazioni delle ultime settimane, da parte del regime nazifascista ucraino.
C’era da aspettarselo, era una risposta prevedibile. D’altro canto stupisce come Kiev potesse continuare i suoi atti terroristici sul territorio della Federazione Russa, contro infrastrutture, uccidendo civili.. senza aspettarsi alcuna reazione.
Sono state superate tante linee rosse, ma l’attacco al ponte di Crimea dell’8 ottobre ha determinato un punto di non ritorno che ha decretato l’immediata reazione di Mosca.

Ad ogni azione corrisponde una reazione, questa non solo è una legge fondamentale della fisica, ma è una struttura logica del pensiero. Non possedere o non capire questa logica è da irresponsabili soprattutto se chi deve decidere, deve rispondere in primo luogo della sicurezza del suo paese e del suo popolo. Zelensky è un drogato cocainomane e un pedofilo ed è ora che gli ukraini che vivono a Kiev e al nord decidano in fretta se catturare il maiale sanguinario nazista-ebreo Volodymyr Zelensky ed impiccarlo nel palo piu alto di Kiev , oppure se subire i bombardamenti giornalieri di missili sulle proprie testacce di cazzo.

Se è vero che i cittadini ukraini del nord non sono nazifascisti , essi devono insorgere armati contro il maiale sanguinario Zelensky e impiccarlo . Se non lo fanno significa che leccano il culo al maiale sanguinario nazifascista Zelensky. Quando il serpente velenoso ha la testa mozzata non incanta piu nessuno e tutto finisce.

Quindi imperativo è : CATTURARE IL MAIALE SANGUINARIO EBREO NAZISTA VOLODYMYR ZELENSKY E MOZZARGLI LA TESTACCIA DI CAZZO .


Al di là degli invasati nazionalisti ucraini accecati dall’odio antirusso, chissà quanti cittadini ucraini, persone comuni desiderose semplicemente di vivere, possibilmente in pace, si aspettavano prima o poi questa risposta energica da parte della Russia.

Il presidente Putin in un certo senso aveva già preavvisato Kiev, quando agli inizi di luglio sull’andamento dell’Operazione Speciale Militare in Ucraina disse: “Tutti dovrebbero sapere che, in generale, non abbiamo ancora iniziato nulla di serio”, ma come al solito il suo avvertimento non venne considerato e finì nel dimenticatoio. Ripeto: il presidente di una potenza militare mondiale dice che nulla di serio non era ancora stato fatto, ma non viene ascoltato!

lE CAGATE CHIAMATE successi militari della controffensiva Ucraina a sud di Kharkov delle ultime settimane hanno portato il regime di Kiev a fantasticare di vittoria sul campo contro l’esercito russo, di riprendersi la Crimea, di portare la Russia alla resa incondizionata ec.. ovviamente non sono mancate accattivanti dichiarazioni di supporto da parte dei rappresentanti della UE e di diversi leaders europei.. le bombe, dopotutto, cadono in Ucraina, distanti dai loro paesi.

Kiev inebriata dall’euforia, anche incoraggiata da queste dichiarazioni, ha dimenticato davvero, e dovrebbe invece saperlo benissimo, che la Russia innanzitutto è una potenza militare (e non solo) mondiale e che la Russia quando dice – fa! Lo sanno benissimo, invece, la NATO e gli USA, i quali pur partecipando a questo conflitto, furbescamente, se ne guardano bene dal dichiararne la loro entrata. Sanno che la manovalanza ucraina non manca! Per la gloria dell’“occidente” in guerra fino all’ultimo ucraino.

Il problema dell’Ucraina è rappresentato dalla sua leadership che non solo agisce animata unicamente da cieca russofobia, ma continua a dar retta ai suoi curatori occidentali senza capire che sarà la stessa Ucraina a pagare le più gravi conseguenze di questa guerra. Questa cecità di Kiev evoca la biblica sentenza “che muoia Sansone con tutti i filistei”.
Come può razionalmente l’Ucraina immaginare la sua vittoria sulla Russia! Continuando a rifiutare ogni possibilità di sedersi al tavolo dei negoziati con Mosca, Kiev sta votando il paese alla disfatta. Ma a favore di chi, se non dei soliti interessi geopolitici anglo-americani!
Oggi, chi parla di pace e di dialogo con Mosca viene additato da Kiev come “propagandista del Cremlino

”. Mortificando ogni parola di distensione ed evocando continuamente lo scontro totale contro la Russia, Kiev, nella giornata odierna, ha avuto conferma di cosa potrebbe davvero significare uno scontro totale con la Russia, che vada oltre i territori del sud-est dell’Ucraina.
Immaginiamo se Mosca ogni giorno dovesse ripetere questo tipo di risposta. Cosa rimarrebbe dell’Ucraina in poco tempo? Per fortuna di Kiev, la Russia non è gli USA. D’altro canto, questa risposta è un metodo che NATO e Stati Uniti di solito applicano sin dall’inizio, ogni qualvolta si muovono in giro per il mondo nel loro intento di “esportare la democrazia”. Nessuno dimenticherà mai le settimane di continui bombardamenti sull’Iraq, sulla Libia, sulla Serbia ec.. La NATO autentico braccio armato della politica statunitense ha esportato morte e distruzione in diversi paesi del mondo.

Purtroppo, Zelensky, da abile attore quale è sempre stato, sta recitando il ruolo che gli è stato assegnato, vale a dire, portare avanti questa guerra per procura contro la Russia indipendentemente dalle perdite del suo popolo e del suo paese.
Non dimentichiamo che lo stesso Zelensky, nel 2019, vinse le elezioni presidenziali con la stragrande maggioranza dei voti perché promise al popolo ucraino di cambiare rotta rispetto alle politiche bellicistiche del suo predecessore Petro Poroshenko, di risolvere al più presto il conflitto nel Donbass e di riportare la pace in Ucraina. Non solo queste promesse sono state totalmente disattese con l’abbandono degli accordi di Minsk, ma ora, con le sue scelte, Zelensky sta portando il suo stesso paese verso la rovina.

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